Uno spunto (o sputo) di Massimo Lolli sullo scrittore italiano confrontato con quello americano, via luccone
Lo scrittore americano rivive nei suoi romanzi la vita che ha vissuto, lo scrittore italiano rivive la vita che non ha vissuto. Lo scrittore americano oltrepassa il limite di velocità consentito alla scrittura, lo scrittore italiano si tiene rispettosamente al di sotto. Lo scrittore americano è un tamarro che si rivela un intellettuale, lo scrittore italiano è un intellettuale che si rivela un tamarro. Lo scrittore americano ammira i colleghi più dotati, lo scrittore italiano li odia. Lo scrittore americano pensa che la scrittura è esercizio, lo scrittore italiano che è un dono. Lo scrittore americano influenza il cinema, lo scrittore italiano ne è influenzato. Lo scrittore americano configura, lo scrittore italiano trasfigura. Lo scrittore americano si sente in compagnia, lo scrittore italiano si sente solo. Lo scrittore americano, infine, gioisce per i falliti che hanno successo, lo scrittore italiano gioisce quando uno che ha successo fallisce.
Massimo Lolli, Tu vuò fa’ l’americano!, Il Sole 24 Ore, 23 settembre 2012
Lo scrittore americano rivive nei suoi romanzi la vita che ha vissuto, lo scrittore italiano rivive la vita che non ha vissuto. Lo scrittore americano oltrepassa il limite di velocità consentito alla scrittura, lo scrittore italiano si tiene rispettosamente al di sotto. Lo scrittore americano è un tamarro che si rivela un intellettuale, lo scrittore italiano è un intellettuale che si rivela un tamarro. Lo scrittore americano ammira i colleghi più dotati, lo scrittore italiano li odia. Lo scrittore americano pensa che la scrittura è esercizio, lo scrittore italiano che è un dono. Lo scrittore americano influenza il cinema, lo scrittore italiano ne è influenzato. Lo scrittore americano configura, lo scrittore italiano trasfigura. Lo scrittore americano si sente in compagnia, lo scrittore italiano si sente solo. Lo scrittore americano, infine, gioisce per i falliti che hanno successo, lo scrittore italiano gioisce quando uno che ha successo fallisce.
Massimo Lolli, Tu vuò fa’ l’americano!, Il Sole 24 Ore, 23 settembre 2012
Bruno non è mai banale!
RispondiEliminaMah, io non sono tanto d'accordo. C'è spazzatura e roba di qualità sia lì che qua. Avresti dovuto aggiungere, a mio parere, che lo scrittore italiano è esterofilo :P
RispondiEliminaSeriamente, tanto per dirne una:
Lo scrittore americano, infine, gioisce per i falliti che hanno successo, lo scrittore italiano gioisce quando uno che ha successo fallisce.
Ah sì? E la polemica di autori come King e la Rice contro l'autrice di Twilight?
E ancora:
Lo scrittore americano rivive nei suoi romanzi la vita che ha vissuto, lo scrittore italiano rivive la vita che non ha vissuto.
Questa storia del vissuto è sopravvalutata da molte parti. Tanto per dire una cosa, esclude qualsiasi possibilità di un romanzo fantasy... E al contempo implica che tutti i thriller dovrebbero essere scritti solo da serial killer...
Mi fermo qui. :)