venerdì 27 maggio 2016

L'amore è per tutti- Mara Boselli-recensione





L’amore è per tutti. E’ davvero così? C’è un mondo reale dove l’amore è uguale per tutti? E’ una domanda che mi sono posta leggendo il libro di Mara Boselli. L’amore come cardine principale che muove le fila della trama. E’ un romanzo corale dove tre storie si intervallano.
Camilla e Milla, due ragazze dallo stesso nome che si trovano in una Milano tratteggiata.

Con la coda dell’occhio, l’aveva vista alzare la testa dal portafogli e sorriderle mentre afferrava il suo beverone impronunciabile. La osservava e non smetteva di sorridere leggera, con la testa un po’ inclinata verso destra”.


Roberta e Giorgia che si scoprono a volere una maternità.

Roberta ne era sicura: se la mandibola della sua compagna non fosse stata più che saldamente ancorata a tutto il resto, l’avrebbe ritrovata a rotolare sul pavimento. Avere un figlio non era esattamente una delle loro priorità: ne avevano discusso, certo, ma la vedevano entrambe come una cosa abbastanza lontana. Bella, ma lontana”.

Alessia e Ilaria tessute insieme ma anche guerriere contro la malattia.

Non ha più senso – aveva ripreso Ilaria con tutta la calma che era riuscita a contrapporre all'ira di Alessia – che io costringa tante persone a vivere in questo dolore. Non ha più senso per la mia famiglia e non ha più senso nemmeno per noi, per me e per te. – aveva preso e le aveva afferrato una mano per stringergliela forte – Io ci voglio libere”.

In tutte queste coppie di donne il cui amore non è solo una parola si scontrano e si fondano altre realtà. Per Camilla non è stato facile far accettare la sua diversità alla famiglia. Il fratello era sempre il primo ad avere attenzioni e a tenere le fila della famiglia così detta tradizionale. E su questo concetto che il libro si snoda e senza dare nessun giudizio, ci fa entrare nelle storie di queste sei donne entrando dalle loro porte. Quella di Roberta e Giorgia è una porta difficile. L’inseminazione, una città che non è casa, la speranza, il non essere all'altezza, lo sperare in un sogno che può frantumarsi in un solo momento lasciando piccoli deserti dietro.
L’amore può bastare a dare acqua anche dove non c’è?

Quando scopri che sei seduta su una cazzo di bomba pronta ad esplodere, ti sembra che tutto il mondo improvvisamente si metta a muoversi al rallentatore. Esattamente come succede nei film. Tu vorresti sbrigarti, vorresti velocizzare, vorresti solo avere più tempo per fare, per dire, per pensare e, invece, tutti intorno a te si muovono come se fossero affetti da una forma estrema di bradipismo.”

La porta di Ilaria è stretta. Sembra quasi un cancello. Deve passare per la malattia di Alessia. Lei che non entra in Chiesa da tanto tempo. Allontanata perché gay si ritrova a pregare. L’amore è anche fede.

La porta di Milla invece è semplice. Si entra senza dare troppo disturbo, lei è un puzzle di storie e di aria. Milla è una porta che compie un viaggio dentro se stessi fino alle radici. Ripercorre il suo essere gay attraverso i suoi genitori. Entrambi che avevano capito e l’avevano accettato. Milla è il romanticismo, è la sorpresa. Il lieto fine. Giorgia passa attraverso la maternità di Roberta. Quella sognata, quella ad un certo punto sperata. Il loro desiderare che l’amore sia frutto.

Era bello sentirsi presentare come la compagna della signora e non avvertire nessuna inclinazione sarcastica o irriverente in quelle parole”.

In questo libro è il diverso ad essere sottolineato e viene portato a galla attraverso l’amore. Sentimento che unisce ma può anche dividere. Tra queste pagine è la base solida dove tutto si fonde . La casa dove si affacciano queste tre porte. Sei donne. L’amore si fa certezza per Milla e Camilla. Si fa sogno di un figlio per Roberta e Giorgia, si fa combattimento per Ilaria e Alessia.
Ma il vero libro quello della trama fine è il senso della famiglia. Il rapporto padre figlia che viene a tessere momenti importanti in tutto il romanzo. I padri che proteggono le figlie, padri che non accettano ma che sono in qualche modo presenti in un modo che solo Mara Boselli ha saputo presentare. Entra nei personaggi ma non li conduce a bruschi cambi di direzioni. Segue la strada. Padri il cui unico compito è essere per una parte della vita, il principe azzurro. Rappresentare quell'amore che poi si cerca.
Perché l’amore è per tutti e può annaffiare tanti deserti.



1 commento:

  1. L'amore è per tutti coloro che hanno il "coraggio di viverlo" fino in fondo. Grazie per la segnalazione,

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