Il rintocco delle campane sveglia Giovanni che si appoggia al bastone
per non cadere. È la seconda volta che viene disturbato dal sonno. La
moglie lo rimprovera sempre di non mettersi a dormire sulla sedia, ma di
andare sul letto. Testardo e fedele al suo amico a quattro zampe, si
sistema dopo pranzo sotto l’ulivo. La faccia è secca dai raggi del sole,
che la pianta con poco fogliame non riesce a proteggere dall’esposizione.
Il calore lo sopporta bene, lavorando per anni il piccolo orto subito
sotto l’oliveto piantato dal bisnonno Ernesto. I piedi sono coperti
dalla figura di Poldo, il cane maremmano che vive con loro. Un tempo
faceva la guardia al gregge, ma ora sia lui che il suo padrone sono
troppo anziani per allevare degli animali. Non può essere d’aiuto
neanche Cecilia; le sue mani hanno l’artrite e non riesce a mungere e
fare il formaggio. Venduto tutto al nipote dei Gavinu, nel 2007, si
godono il riposo estivo. A fine settembre torneranno a Roma, vicino ai
figli. Per il momento l’aria salutare di Poggio Cancelli li ristora e
li fa tornare indietro di dieci anni prima, quando ancora erano attivi
nei campi.
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