– Giuseppe, devi andare in latteria.
– Uffa, mamma…
Era un tardo pomeriggio di primavera. I tre fratellini stavano guardando la Tivù dei Ragazzi. Mago Zurlì aveva presentato il mimo; e ora i due attori stavano raccontando la loro muta storiella.
– Lo sai che Elisabetta vuole il suo latte, per cena. E fra poco diluvia.
– Sì, sì… il latte. Voglio il lattino.
La Betta aveva quattro anni. Era la più piccola dei tre. Giuseppe ne aveva ormai sette e a lui toccavano i piccoli servizi, come quello. Lorenzo stava nel mezzo, ma la sua non era una condizione favorevole: faceva parte dei due piccoli o dei due grandi, secondo le circostanze.
– Uffa, mamma…
Era un tardo pomeriggio di primavera. I tre fratellini stavano guardando la Tivù dei Ragazzi. Mago Zurlì aveva presentato il mimo; e ora i due attori stavano raccontando la loro muta storiella.
– Lo sai che Elisabetta vuole il suo latte, per cena. E fra poco diluvia.
– Sì, sì… il latte. Voglio il lattino.
La Betta aveva quattro anni. Era la più piccola dei tre. Giuseppe ne aveva ormai sette e a lui toccavano i piccoli servizi, come quello. Lorenzo stava nel mezzo, ma la sua non era una condizione favorevole: faceva parte dei due piccoli o dei due grandi, secondo le circostanze.
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